Il Governo Letta ha appena emesso il nuovo Decreto Legge “del fare”.
Nascosto nelle pieghe del decreto, nelle bozze circolate da sabato scorso, c’è l’art. 80 che prevede che dall’entrata in vigore del decreto solo tre Tribunali italiani saranno inderogabilmente competenti per decidere tutte le cause tra le società straniere e gli italiani.
I Tribunali sono Milano per il Nord, Roma per il Centro e Napoli per il Sud.
La motivazione? Semplice; queste città avrebbero, secondo i relatori della legge, buoni collegamenti con l’estero!
Nessuno ne parla; ma questa è una mostruosità giuridica. Un sistema produttiva basato sulla imprenditorialità diffusa in tutte le regioni, vede improvvisamente centralizzato, peraltro senza nemmeno la creazione di apposite strutture, il processo civile internazionale in soli tre tribunali italiani. Tanto per fare degli esempi un imprenditore di Trieste dovrà iniziare una causa a Milano per recuperare euro 7.000 da una azienda croata, quand’anche ciò fosse possibile in base alle norme vigenti. Forse gli converrà scegliere il foro croato!
Oppure un produttore di cioccolata di Modica dovrà difendersi a Napoli se la società Svedese acquirente non vorrà pagare la fornitura e chiederà i danni per presunti vizi qualitativi.
Insomma un incubo per tutti gli industriali Italiani (tranne forse quelli di Milano, Roma o Napoli!).
Però potrà andare anche peggio, perché se un imprenditore di Piove di Sacco farà causa avanti il Tribunale di Padova al venditore di un prodotto tedesco e il venditore chiamerà in garanzia il produttore Tedesco, quest’ultimo potrà scegliere il Foro di Milano. Perché no? Il processo rallenterà e le spese crescono per tutti!
Senza parlare di altri problemi legati alla interpretazione delle norme per i tribunali competenti per le cause alle navi (gli armatori sono società straniere) o i riconoscimenti di sentenze straniere.
Insomma, a questo punto si chiederà il lettore, almeno in queste città la giustizia è amministrata in modo più veloce, oppure ci sono strutture specializzate? Niente di tutto ciò! Purtroppo la giustizia in queste città è lenta e la legge non prevede strutture specializzate. Un bordello.
Il lettore allora si chiederà; ma forse negli altri paesi del mondo si segue questo modello ovunque? Anche questa domanda del lettore di buona fede trova risposta negativa. Nessuno, in Francia o Germania, ma nemmeno nelle sperdute isole dei protettorati Britannici, ha osato spostare il Giudice naturale così distante dal luogo ove la giustizia deve essere amministrata. Infatti assenza di Giudice equivale a negare giustizia. Contestualmente i costi saliranno e l’inefficienza anche. Basti pensare a chiedere una notifica all’estero solo tramite gli ufficiali del Tribunale di Milano !
Se proprio si vuole concentrare si poteva almeno “copiare” dalle precedenti esperienze: ad esempio ci sono 23 tribunali delle imprese, uno circa in ogni capoluogo di regione. Perché non seguire un minimo di logica e concentrare in questi Tribunali le liti tra italiani e società straniere? Oppure si vuole favorire solo i grandi gruppi internazionali per cui è indifferente il luogo del tribunale e le somme che si pagano per la difesa?
Comunque, concludendo, come sempre siamo al melodramma; una idea estrema e pasticciata per piacere agli stranieri con una metodologia da dittatura Neroniana.
Il bello è che gli stranieri non chiedono questa assurda soluzione, cioè quella di arrivare velocemente al tribunale, ma piuttosto di uscirne celermente con una buona sentenza. Purtroppo la soluzione del Decreto Letta “del fare” non sembra adatta a soddisfare questo bisogno.
Avv. Carlo Scarpa